Rivoluzione radicale
Certe volte si cerca di dare di Gesù l’immagine di un buonista! Forse perché ci facilita le cose. Questo personaggio che ci dice che è tutto bello, tutto buono, che siete perdonati sempre, quindi… Ma quando leggiamo un Vangelo come oggi, spero che vi rendiate conto invece della radicalità della vita cristiana, di com’è la grande radicalità della vita cristiana.
Avete sentito quello che è stato detto? Ci rendiamo conto di quello che è stato proclamato attraverso questa Parola? “Amate i vostri nemici!” Non dice: amate uno con cui vi siete bisticciati e il giorno prima eravate amici, adesso avete bisticciato, ma sapete che tra poco troverete il modo di perdonare, di riprendere, no no: dice i nemici, dove normalmente c’è odio tra l’uno e l’altro. Stiamo parlando di nemici. Nostro Signore ci dice: “Amate i vostri nemici!”. C’è qualcosa più radicale di questa?
E allora qualcuno di voi forse pensa: “va beh, son le solite cose che dice Gesù, lui è figlio di Dio, forse riesce a farlo, io non sono mica un santo, come la posso fare questa cosa, non è umano!”. Non sono parole che spesso si sentono? Sono solo un uomo!
Quando sono stato in Siria per il mio documentario ho incontrato dei giovani studenti in una città che si chiama Homs, una grande città – dove è nata all’inizio la rivolta. E ho incontrato questi ragazzi in una chiesa sotterranea, in un quartiere di Homs. E lì c’era un ragazzo che parlava della speranza nel futuro. Perché io avevo chiesto a questi giovani: ma come vedete il futuro dopo aver vissuto la guerra, dove tutto è stato distrutto? E lui mi ha detto: “Mi è stato ammazzato mio padre”. Gli hanno ammazzato suo padre! “Ma io voglio vivere da cristiano e ho perdonato: perché se no, non vivrò più, non avrò futuro”.
Guardate: questo ragazzo ventenne che mi risponde così a me ha commosso tantissimo, perché ho potuto toccare con mano le parole del Vangelo che abbiamo letto questa mattina. Ho potuto toccare con mano che questo è possibile, in questo mondo è possibile vivere il Vangelo. Ho toccato con mano, attraverso le risposte di questo giovane ragazzo, che è possibile vivere l’amore a Cristo. Ma per questo non devo avere la vita spirituale mediocre: ma per questo devo essere certo di essere amato da Dio. Perché finché io non ho sentito l’amore di Dio su di me, come faccio a dare un amore che è più grande di me? Come faccio a perdonare quello che ho davanti a me se non ho ricevuto io quel perdono più grande di me che mi dà Dio?
E’ perché viviamo un amore grande che possiamo amare! Certo che umanamente quello che ci chiede il Signore è impossibile! Ma con Dio, sì.
La vita cristiana è difficile, è impegnativa. Chi dice il contrario si sbaglia. Ma è una meta alta, bella. E’ una meta che fa sì che sei sempre giovane perché sei sempre uno che deve combattere per arrivarci. Ed è questo il bello! In una società dove vuoi che tutto ti sia regalato, qua non è così, il discorso cristiano è diverso. Devi lottare, ma non con gli altri, con te stesso! Con la tua mediocrità, con la tua pigrizia! E non c’è età per questo. Ma è lì che tu vuoi andare. E se tu vuoi veramente la felicità, la devi trovare lì!
Allora queste parole ci risvegliano, risvegliano le nostre comunità, risvegliano il nostro Paese. Ma ci rendiamo conto che lottiamo tra di noi, uomini e donne? Ma perché, per quale motivo? Guardate l’assurdità delle guerre, delle sofferenze nelle famiglie, quello che succede nelle famiglie! Distruzione delle famiglie e dei figli! Per che cosa? L’orgoglio tra adulti! Non per i bambini, poveretti, che pagano il nostro orgoglio! Quante volte succede, dappertutto, nelle nostre stesse comunità! La tristezza di una generazione che ancora non ha conosciuto li mondo e già soffre, per colpa di chi? Dell’orgoglio degli adulti!! Ed è così. E’ così. Ci dobbiamo guardare il cuore tutti, per questa mediocrità del non sapere amare. Perché? Perché non ci lasciano amare da Dio!
La vita cristiana è rivoluzionaria. Ben più delle ideologie che vediamo a destra e a sinistra. La nostra è la vera rivoluzione! Ma su questo ci dobbiamo ricredere perché per il momento di cristianesimo rivoluzionario non se ne vede tanto qui…
Andiamo in giro, a vedere quello che vivono fuori, andiamo negli altri Paesi a vedere la forza delle loro convinzione, del modo in cui vivono. Quel siriano mi ha fatto riflettere molto sul nostro modo di vivere. Ma noi chi siamo? E siamo là a dare lezioni agli altri! Guardiamo noi stessi quello che siamo, quello che valiamo, qual è il nostro cuore vero.
Vorrei leggervi un testo di Benedetto XVI proprio sulla rivoluzione:
L’amore del nemico costituisce il nucleo della rivoluzione cristiana. Una rivoluzione non basata su strategie di potere economico, politico o mediatico. La rivoluzione dell’amore. Un amore che non poggia in definitiva sulle risorse umane, ma è dono di Dio che si ottiene confidando unicamente senza riserve sulla sua bontà misericordiosa, Ecco la novità del Vangelo, che cambia il mondo senza far rumore. Ecco l’eroismo dei piccoli che credono nell’amore di Dio e lo diffondono anche a costo della vita.
Il martirio continua nel mondo per i cristiani. Vi ricordo che un cristiano su sette nel mondo è martirizzato. E perché? Perché vivono questa rivoluzione. Noi non saremo martirizzati, perché noi fuggiamo. Perché noi fuggiamo da noi stessi, perché noi fuggiamo dall’amore vero, perché noi ci lasciamo prendere dal nostro uomo vecchio, perché noi non viviamo la vita nuova che abbiamo ricevuto nel Battesimo, non è vero! Non è vero. Quasi tutti noi viviamo ancora nella vita passata, ancora non abbiamo preso coscienza dell’amore nella nuova vita che abbiamo ricevuto nel nostro Battesimo.
Dobbiamo risvegliare questa fede, la dobbiamo risvegliare! Il Signore ha bisogno di noi, il mondo ha bisogno di noi. Ma ha bisogno di veri cristiani, che sanno di essere amati: e allora amano di un amore forte, incondizionato. Noi siamo ancora a calcolare le cose con la giustizia. Ma il Signore ci ha chiamato e ci ha parlato di misericordia. Misericordia: è più forte della giustizia! E noi lo sappiamo. Nostro figlio ci può fare le cose più gravi, ma noi lo perdoneremo sempre, perché gli vogliamo bene. Questa è la vita cristiana: andare oltre. Andare oltre con la legge dell’amore. Solo così. Solo così si potrà vivere da cristiani.
Il cristianesimo è radicalità. Non c’è altro. Radicalità non significa andare a mettere le bombe: le bombe dei cristiani è l’amore. Non è la violenza. Non si può vivere altrimenti che nella radicalità della nostra fede. O doni tutto o non doni niente. Amen