Il cuore della libertà
Questo è un Vangelo particolare, avete sentito? C’è chi l’ha preso alla lettera: pensate a Origene, che ha fatto un’operazione che non avrebbe dovuto fare [evirazione]: infatti non e stato dichiarato santo per questo motivo.
È un Vangelo fondamentale per il nostro cammino. Fa parte del discorso della montagna, quel lungo discorso di Gesù. E Gesù sembrerebbe essere come uno dei nostri islamici: se rubi, tagliati la mano!, ecc. A prima vista sembra una cosa durissima. Allora cerchiamo di capire insieme cosa Gesù ci ha voluto dire.
Partiamo dalla prima lettura. Vi ricordate che abbiamo sempre detto che la prima lettura ci aiuta a capire come leggere il Vangelo, vale a dire come la Chiesa vuole che in quella domenica leggiamo il Vangelo. E nella prima lettura, quella del Siracide, viene detto: “Egli ti ha posto davanti fuoco e acqua: là dove vuoi, tendi la tua mano. Davanti agli uomini stanno la vita e la morte, il bene e il male: a ognuno sarà dato ciò che a lui piacerà”. Prima di tutto, il Signore, il nostro Creatore, ci ha dato la libertà.
E noi purtroppo siamo un po’ come Pinocchio: Geppetto è il creatore, gli ha sempre voluto bene, è un grande amore che vuole al figlio; ma noi siamo dei pinocchi che ogni volta seguono la strada sbagliata.
Il Signore ci ha reso liberi. Liberi di scegliere il bene o il male: fare il tuo bene o fare il tuo male. Allora cerchiamo adesso di capire che cosa significa questa libertà. Perché al di sotto di tutto, alla base di questo grande discorso, c’è il problema della libertà.
Il Signore dice: Io non sono venuto ad abolire la legge, ma a darle compimento”. E incomincia a fare tutto questo discorso. Ma questo discorso sembra durissimo se lo avete ascoltato bene, è terribile! Cosa ci dice in realtà il Signore? Ci dice: non serve a niente fare come i farisei o gli scribi, cioè: c’è una regola è io la applico così com’è. Il Signore ci chiede di andare alla sorgente, al cuore della legge. La legge è fatta per l’uomo, non l’uomo per la legge! – vi ricordate che viene detto anche questo a un certo punto nel Vangelo? E allora cerchiamo di capire che cosa oggi il Signore ha voluto dirci.
Per prima cosa abbiamo detto la cosa più importante: che l’uomo è libero. Il secondo punto è: c’è la legge. “Io sono venuto a dare compimento”. Compimento, abbiamo detto, è entrare nel cuore di questa legge. Allora entriamoci adesso.
Se una giovane coppia con i bambini piccoli, trovandosi all’inizio, legge le regole, cioè come essere un buon padre o una buona madre di famiglia e quindi fare questo e quest’altro per i propri figli, e applica le regole così, qualunque figlio sia, funzionerà? Sarà qualcosa di molto freddo, sarà il minimo indispensabile e il bambino non crescerà bene, applicando una regola così. Noi sappiamo che tra un padre e suo figlio, tra una madre e suo figlio, cosa ci deve essere se non l’amore, il saper capire quel bambino, il saperlo crescere! La regola per questa bambina sarà diversa che per sua sorella, immagino, perché sono due figlie diverse. Sapete benissimo, voi genitori, che i bambini sono tutti diversi, non posso applicare le stesse cose per l’uno o per l’altro. Al cuore della regola, quindi, nelle cose che applico, c’è l’amore. Il Signore dice la stessa cosa per noi. Il nostro modo di vivere non può essere basato su un elenco di regole morali, tutte belle, meravigliose, ma se alla base di tutto non c’è la comprensione dell’amore, è una cosa molto fredda che non porta a niente. Spero sia chiaro.
Tornando al punto della libertà, nel Sessantotto ci è stato detto: buttiamo via le regole, siamo liberi! Ma sapete qual è la vera libertà, qual è la visione dell’uomo libero per la Chiesa? È l’ uomo libero dal peccato. Non solo l’uomo libero di fare Il peccato, mi diverto così, ecc., perché basta vedere che cosa significa: perdiamo la nostra umanità. La libertà che la Chiesa vuole per ognuno dei suoi figli, la libertà che Cristo è venuto a darci, è la libertà dal peccato.
E torniamo alla ragione fondamentale di tutto, che è l’amore: alla base di tutto c’è questo grande amore tra Dio e gli uomini. Ecco perché Gesù dice: Chiunque guarda una donna per desiderarla, cioè la vuoi possedere, ha già commesso adulterio; non perché concretamente hai fatto qualcosa con lei, ma è il modo con cui ti rapporti all’altro. È la volontà di possedere l’altro che non va, ecco perché Gesù ci dice così. È la radice delle cose. Non è tanto l’atto che fai o non fai, è il cuore delle cose che fai. È il voler possedere l’altro! È la radice che dobbiamo ritrovare. Non il solo volere le regole, le regole ci sono, sono importanti, servono, dice Gesù, non tolgo niente. Anzi, le porto a compimento. Il compimento è trovare la radice; questa radice è l’amore, il voler bene all’altro. A quella donna non voglio bene, la voglio possedere, la voglio per me, non voglio il suo bene. Quindi dobbiamo ritrovare questo.
Cosa è importante quindi:
- il Signore ci ha fatto liberi.
- questa libertà però è per il bene, è la libertà contro il peccato, il tirarsi fuori dal peccato.
- questo significa vivere ovviamente con delle regole, che il Signore ha dato per la nsotra umanità, per il nostro bene, però dobbiamo trovare dentro di esse il cuore, cioè l’amore,
se no sono solo regole da farisei e da scribi.
Che il Signore possa aiutarci a camminare così. Non è facile, perché liberarsi veramente vuol dure accogliere Cristo totalmente nella propria vita. Ed è questo per cui facciamo fatica. Ma quanto sarebbe bello avere uomini e donne liberi, quanto sarebbe bello! Chiediamo al Signore che ci possa aiutare in questo cammino tutti insieme. Amen