Alzatevi. Andiamo!
Abbiamo fatto un lungo viaggio, un viaggio chiamato Quaresima. Questo viaggio è iniziato nel deserto con Gesti, lottando contro le tentazioni. Siamo saliti sul monte Tabor, l’abbiamo visto risplendere nelle bianche vesti, abbiamo capito che il nostro sguardo doveva alzarsi verso il cielo; e spesso abbiamo visto che la nostra vita invece e il nostro sguardo è diretto più verso la terra. Abbiamo sentito la sete, la sete della Samaritana ; l’abbiamo sentita nella nostra vita questa sete della parola di Dio, del bisogno del Messia nella nostra vita. Abbiamo capito la nostra cecità con quel mendicante della piscina di Siloe. Siamo usciti dalle nostre tombe, con Lazzaro, abbiamo visto la chiusura dei nostri cuori. Abbiamo fatto tutto questo cammino per ritrovarci dove? Ai piedi della croce, con uno che grida: “Elì, Elì, lemà sabactani?”: Dio mio, Dio
mio, perché mi hai abbandonato? Non è il grido che molti di noi ovunque sulla terra sta gridando in questo momento? Non è il grido che forse silenziosamente alcuni dicono nel loro cuore, nelle loro preghiere? Dio mio, perché mi hai abbandonato! Abbiamo fatto tutto questo cammino per ritrovarci di nuovo a dire a Dio che ci hai abbandonato?
L’invito di oggi, cari amici, non è questo: non siamo invitati oggi a supplicare Dio. Oggi siamo chiamati ad accompagnare Dio nella sua sofferenza. Oggi siamo chiamati ad accompagnare Gesù nella sua morte. E domani nella sua Risurrezione. Oggi inizia la Settimana santa. E camminiamo con la sofferenza di Dio. E questa settimana non impareremo perché dobbiamo amare, ma come dobbiamo amare.
Allora oggi, a ciascuno di noi, come l’ha detto ai discepoli sul monte degli Ulivi, a ciascuno di noi dice: “Alzatevi, andiamo!”. Amen