Tu, l’amato
Con il Battesimo del Signore si conclude oggi il tempo di Natale. È il tempo liturgico più breve rispetto agli altri, Avvento, Quaresima e tempo pasquale; ma è intenso: ogni due o tre giorni ci siamo riuniti a celebrare insieme grandi solennità .
Il Battesimo del Signore non è successo quando era piccolo. È l’inizio della sua vita pastorale. Quindi facciamo un salto dal Bambino Gesù all’uomo già di trent’anni. E perché? Perché abbiamo celebrato poco fa l’Epifania che è la manifestazione di Dio al mondo. Adesso, con questo Battesimo, siamo in un altro momento di grande manifestazione del Signore. Infatti abbiamo sentito questa voce che dice: “Tu sei il Figlio mio, l’amato: in te ho posto il mio compiacimento”.
È importante questa frase, perché anche noi, nel nostro Battesimo, l’abbiamo sentita. Il giorno del nostro Battesimo, il Signore Dio anche a noi dice le stesse parole!
La parola Battesimo significa: immergere. Nel momento del Battesimo noi siamo immersi nella vita di Dio, come in un grembo che nutre, che riscalda, che protegge: devo immaginare questo momento così.
La cosa bella di questa frase è che Dio ci parla. E un Dio che parla a un tu: “Tu se il Figlio mio, l’amato, in te ho posto il mio compiacimento”. Il cielo non è vuoto, il cielo non è muto. Il cielo ci parla. È un Dio che parla a un tu. E che ci dice che noi siamo figli: tu sei il Figlio mio”. Dio genera figli. E Gesù Cristo è venuto a dircelo. L’unica preghiera che Gesù insegna ai suoi apostoli e ai suoi discepoli è il Padre nostro . Abbà , papà: questa è la relazione che noi dobbiamo avere con il nostro Dio, una relazione di figliolanza. Vedete la differenza con la religione musulmana dove Dio domina l’uomo. Noi invece abbiamo una relazione di figliolanza! E tutta la nostra vita da cristiani è scoprire che siamo figli.
Siamo chiamati ad essere figli: questa è la nostra vocazione. E noi ci convertiamo non per paura dell’inferno, ci convertiamo perché sappiamo di esser amati! Sappiamo di essere figli! È questo che deve convertire il nostro cuore. È l’amore che converte, non la para! La vera conversione è l’amore, non la paura!
Nella vita cristiana la paura deve essere dominata! Non può essere tale da non permetterci di camminare. Ecco perché tante volte sono tornato sul tema della paura in questo periodo di pandemia: non può essere la paura a dirigere la nostra vita. È la stessa cosa nella vita spirituale: non può essere la paura dell’inferno a farci diventare cristiani, è l’amore che converte il cuore del mondo! È .a bellezza della chiamata. Noi diamo tutto, perché sappiamo che colui che ci chiama ci vuole bene, è questo che converte i cuori.
E ci dice: “Tu sei il Figlio, l’amato”. Dio ci ama prima che potessimo fare qualcosa, è un amore gratuito, non è secondo i nostri meriti! Lui ci ama prima di vedere cosa noi possiamo fare. Lui ci ama per grazia, ci ama gratuitamente! Ed è questo che ci converte, che ci cambia: è questo amore gratuito.
“In te ho posto il mio compiacimento”: mi piaci. Come sei, tu mi piaci. Tu mi piaci! È questo che Dio ci sta dicendo. Noi dobbiamo renderci cinto che noi siamo amati da lui. È questa la nostra vocazione: è perché siamo amati che noi amiamo. “Chi ama è generato da Dio e conosce Dio”, ci dice Giovanni. Ecco la nostra vita cristiana: amiamo perché siamo amati. Questo è il riassunto della vita cristiana.
Allora è bello iniziare questo anno nuovo attraverso il Vangelo di oggi, attraverso questo annuncio, attraverso questa immersione nell’amore di Dio. Quelle parole sono per me; e diventano lampada per i miei passi. Iniziamo quest’anno riscoprendo l’amore di Dio per ciascuno di noi. Siamo stati battezzati in quell’amore, immersi in quell’amore. Amen