Fiducia senza limiti
Allora Maria disse: “Ecco la serva del Signore. Avvenga per me secondo la tua parola”.
Maria è la donna del sì. Nelle sue parole sentiamo tutta la fiducia che ha in Dio. “Ecco la serva del Signore. Avvenga di me secondo la tua parola”. La Parola si incarnerà in lei: è quello che festeggeremo a Natale. Il Verbo si fece carne in lei.
Il Verbo siamo chiamati tutti a incarnarlo, tutti siamo chiamati a incarnare la Parola. Solo che ci manca forse questa fiducia che Maria dimostra. Oggi festeggiamo l’Immediata Concezione di Maria; non di Gesù, attenti, che a volte ci si sbaglia. È l’Immediata Concezione di Maria. Maria ha un posto particolare nella creazione. Il Signore ha voluto che lei sia quell’abitazione santa per l’Incarnazione del suo Figlio. Lei avrebbe anche potuto rifiutare. Ma lei è stata concepita senza quel peccato originale che colpisce ciascuno di noi, che marchia ciascuno di noi.
Infatti è di questo di cui si parla nella prima lettura, la Genesi, dove succede una cosa terribile. Nel Vangelo Maria si fa serva della Parola, si mette a servizio, ha fiducia nella Parola. Invece, se leggiamo la prima lettura dal libro della Genesi, vediamo che l’uomo, udita la voce di Dio, si nasconde, ha paura. Come può l’uomo aver paura di Dio? Questo avviene dopo il peccato originale. L’uomo e la donna non hanno avuto fiducia in Dio. Ed è questo che colpisce spesso tanti, colpisce ognuno di noi. Proprio come succede in una coppia: basta poco. C’è il novantacinque per cento di fiducia, ma basta quel poco, quel piccolo cinque per cento, lì, nella coppia, a distruggere, quell’incertezza sulla persona che fa sì che si distrugga tutto. E noi, nella nostra relazione con Dio, ci ritroviamo nella stessa situazione: quella sfiducia ci fa perdere tutto.
Però noi non siamo condannati! Non siamo condannati al peccato dei nostri progenitori Adamo ed Eva. Non c’è solo Maria, anche noi! Mi sembra che ognuno di noi abbia ricevuto il Battesimo. Siamo morti al peccato per risorgere in Cristo. Abbiamo ricevuto una vocazione, una chiamata. Quella immagine e somiglianza di Dio che tutti noi siamo chiamati ad essere l’abbiamo ritrovata nel Battesimo. Ci siamo rivestiti nella veste bianca. E di questa chiamata, di questa speranza noi siamo portatori! La solennità di oggi fissata dentro il cammino di preparazione al Natale, risveglia in noi la voglia di accogliere questa Parola, di incarnarla. Maria è la nuova Eva, Maria è la donna secondo l’immagine e il progetto di Dio, ma ognuno di noi è chiamato a questo. Ognuno di noi ha dentro lo Spirito che grida Abbà Padre! Tutti siamo chiamati a essere figli, figli nel Figlio. Allora questa festa non è solo la festa di Maria, è la festa anche di ogni cristiano, di ogni battezzato. Ognuno di noi è chiamato a questa vocazione, a questa bellissima imitazione. Noi dobbiamo uscire da questa chiesa oggi con questa speranza nel cuore, perché siamo chiamati ognuno di noi, perché il progetto su di noi è bello, perché ognuno di noi è chiamato a fare di questa vita un capolavoro. Non siamo marchiati dal male perché siamo risorti con Cristo nel Battesimo.
Dunque questa sera consacreremo le nostre famiglie al cuore immacolato di Maria, questo cuore che deve battere in ciascuno di noi. Anche noi dobbiamo poter dire come Maria: accolgo la tua Parola.
“In lui siano stati fatti anche eredi, predestinati – secondo il progetto di colui che tutto opera secondo la sua volontà – a essere lode della sua gloria, noi, che già prima abbiamo sperato nel Cristo”.
Che queste parole di san Paolo siano anche le nostre. Alziamola testa , cari fratelli e sorelle, perché la nostra chiamata è bella. Siamo chiamati a incarnarla ogni giorno nella nostra vita. Amen