Noi siamo la gioia de Signore
Ci siamo ritrovati giovedì, pochi giorni fa, per celebrare l’Epifania… Non con tutti, pero! E abbiamo detto che epifania vuol dire in greco: manifestazione. Quel giorno Gesù si manifesta al mondo. I Magi rappresentano i pagani che vengono dall’Oriente.
Oggi, in quest’ultimo giorno del tempo di Natale, celebriamo una nuova manifestazione di Gesù. È proprio la Trinità che si manifesta oggi, Padre, Figlio e Spirito Santo, se ci pensate bene: perché, quando Gesù è in preghiera, si apre il cielo, scende la colomba dello Spirito Santo e si sente la voce del Padre. Quindi è proprio la manifestazione cella Trinità.
A noi cosa dice questo Battesimo? Si sta parlando solo del Battesimo di Gesù, un evento suo, e noi siamo lì a guardare, o è qualcosa che tocca anche noi?
Come ricorderete poiché ve lo dico sempre, per capire come leggere il Vangelo, bisogna guardare la prima lettura: è così che la Chiesa ci dà l’angolatura per capire come commentare. E qui nella prima lettura, nel libro del profeta Isaia, ci è detto:
“Consolate, consolate il mio popolo, parlate al cuore di Gerusalemme. gridatele che la sua tribolezione è compiuta, la sua colpa è scontata”.
Consolate! Perché dovremmo essere consolati da quello che sta succedendo davanti ai nostri occhi? Qui non è solo il Battesimo di Gesù, Gesù di Battesimo non ne ha bisogno. Noi veniamo battezzati in Cristo, non è lui che deve essere battezzato. Gli uomini che si immergevano nelle acque del Giordano, lo facevano per il rito di purificazione, un po’ anche come il nostro Battesimo: noi moriamo al peccato per rinascere alla vita uova. Lì, in sede di purificazione, venivi lavato dal tuo peccato. Ma Cristo aveva dei peccati? Gesù è senza peccato! Ma va lì e si sporca, in un certo senso, perché quell’acqua è sporca del peccato della gente! Lui entra lì e si immerge nel nostro peccato. Come per dire – abbiamo festeggiato da poco Natale – io, che mi sono fatto piccolo, che mi sono fatto uomo, voglio andare fino nel fondo dell’umanità, anche nel suo peccato. E si immerge in quel peccato. Lì sta dicendo che prende su di sé il nostro peccato. E, a quel punto, quando sta in preghiera, c’è questa voce che duce:
“Tu sei il Figlio mio, l’amato, in te ho posto il mio compiacimento “.
Ma questo poteva rimanere qualcosa di segreto, non c’era bisogno che venisse detto a tutti! Noi udiamo quella frase semplicemente perché è rivolta a ciascuno di noi. Anche a noi che siamo stati battezzati in Cristo, il Signore dice: “Tu sei il figlio mio, l’amato, in te ho posto il mio compiacimento“. Questa nostra figliolanza l’abbiamo avuta nel Battesimo, vi ricordate? Nel Battesimo diventiamo figli di Dio. Allora Dio ci dice oggi: “Tu sei il figlio mio, l’amato, in te ho posto il mio compiacimento “. In poche parole, oggi ci viene detto che Dio ha fiducia in noi. Ci dice che dentro di noi c’è una bellezza che deve essere rivelata!! E guardate che siamo noi i primi a non crederci! Siamo noi a non crederci. E Il nostro peccato che cos’è? È tutte le volte che noi non abbiamo fiducia in quell’amore. Dio ci ama, ci sta dicendo: sei il mio compiacimento, cioè sei la mia gioia! E la vita cristiana non è altro che questo: scoprire questa gioia di essere amati! E tutti noi abbiamo bisogno di sentire di essere amati, tutti noi. Tutti noi!
Allora oggi non celebriamo solo il Battesimo di Gesù, celebriamo anche il nostro Battesimo, in un certo senso. Celebriamo la nostra chiamata, celebriamo la nostra vocazione! Celebriamo questo amore che abbiamo ricevuto gratuitamente. Perché siamo chiamati anche noi a donare.
Allora è bello pensare che iniziamo questo anno nuovo con questa promessa! È bello pensare che siamo amati! È bello pensare che Dio ha per noi il suo comportamento, ha la sua gioia in noi! E che deve essere rivelato tutto questo, che ce l’abbiamo dentro, che siamo portatori di questa luce, di questo gioia, di questa pace ! La vita cristiana è rivelare quello che abbiamo ricevuto, è questo tesoro che abbiamo dentro.
Allora buon anno a tutti, che sia un anno per riscoprire questa gioia di essere amato da Dio; perché questa gioia ci servirà poi a servire i nostri fratelli: è perché sono amato, che io so amare , è perché ho ricevuto questa fiducia che so dare fiducia agli altri! È tutto lì! È tutto qua. Siamo chiamati a vivere questo. Amen, cari fratelli, amen! Che questo anno possa essere l’anno della rivelazione per noi di questo amore. Amen