Amen amen
All’inizio di questa celebrazione vorrei ringraziare prima di tutto voi genitori, perché al fonte battesimale avevate promesso di dare ai vostri figli un’educazione cattolica e che li avreste accompagnati. Ed è quello che avete fatto e state facendo. E oggi eccoli qui davanti a noi.
Non sono loro che hanno scelto, ma siamo sempre scelti dal Signore. Il Signore usa voi, usa noi, usa le persone che vi amano per starvi vicino. E quindi oggi, grazie a questa catena, siamo arrivati qui, per questo momento.
Ma perché questi bambini sono stati scelti? Ce lo dice il Vangalo di oggi. È il Vangelo che è stato letto qui e che si sta leggendo in tutte le chiese del mondo, ma sembra fatto proprio per questo giorno, per il vostro giorno: “Se uno mi ama, osserverà la mia parola e il Padre mio lo amerà e noi verremo a lui e prenderemo dimora presso di lui”. Oggi Gesù prende dimora nella vostra vita, nel vostro corpo!
Ma, vedete, la osa importante che ci viene detta qua è che noi osservano la sua parola, noi osserviamo i suoi comandamenti non perché lo dobbiamo fare, non perché altrimenti non andiamo in Paradiso, ma perché noi siamo amati, abbiamo scoperto questo amore; e poiché lo amiamo, lo vogliamo seguire. “Se uno mi ama seguirà la mia parola e il mio comandamento” .
L’obbedienza nasce dall’amore e non il contrario. Non posso essere obbligato ad amare, ma l’amore mi obbliga, in un certo senso, così come i genitori sono obbligati l’uno verso l’altro perché si amano; l’amore infatti è sempre qualcosa che si dona all’altro e quindi l’amore mi obbliga ad aprirmi, ad andare verso l’altro. Dunque questo amore che voi state ricevendo da Gesù, vi obbliga, vi spinge a seguirlo.
Seguire Gesù non è una cosa facile. Vivere la sua parola non è una cosa facile: richiede fedeltà, richiede volontà, ma richiede soprattutto, alla base di tutto, rendersi conto che noi siamo figli di Dio, ché siamo amati da un Dio che è padre. Io spero che questi anni di catechismo vi abbiano fatto scoprire questo: che voi siete figli di Dio, che voi siete amati come dei fogli; che Dici non è un padrone, non è un maestro, ma è un padre. Un padre, lo sappiamo, la prima cosa che fa la mattina e prima di ansare a letto la sera è pensare ai suoi figli. Una mamma, un papà è questo, la sua vita è verso di voi, è così. E Dio fa la stessa cosa con noi. Quindi spero che il catechismo, che questa vita insieme a noi, in questa comunità, vi abbia fatto scoprire questo, che siete amati da lui; e perché siete amati lo volete seguire. Noi seguiamo la parola di qualcuno di cui abbiamo fiducia; se non abbiamo fiducia, la mettiamo da parte. Tante volte i grandi perdono questa fiducia, diventando grandi mettono la sua parola da parte. Spero invece che voi possiate continuare a seguire questa voce, perché la voce di Dio ci parla di noi stessi.
Nel Vangelo di oggi leggete: “Vi lascio la pace, vi do la mia pace. Non sia turbato il vostro cuore e non abbia timore”. Tutti noi cerchiamo la felicità. E la felicità non la possiamo trovare se abbiamo il cuore turbato, se abbiamo delle paure che controllano la nostra vita. Allora per avere il cuore in pace, l’invito che vi facciamo da a sempre è di abbracciare Gesù e lasciarsi amare da lui. È l’amore che trasforma, è l’amore che cambia tutto. Se il mondo sta male, è perché non si lascia amare da Dio. Dio non si impone alla nostra vita, Dio si propone, sempre: e noi siano liberi di accettare o rifiutare.
Voi oggi, con l’amen che direte qui, accoglierete Gesù nelle vostra vita, nel vostro corpo! Uscendo da qui sarete diversi, perché sarete portatori di Cristo! È una responsabilità, ma è soprattutto un dono. Ciascuno di noi dovrebbe rendersi conto di questo, del grande dono che stiamo ricevendo. Non stiano cristiani solo per il Battesimo, siano cristiani perché portiamo Cristo dentro di noi, ogni domenica. Ogni domenica ascoltiamo la sua parola e la portiamo, e usciamo fuori. Uscire fuori è una missione: andiamo a portare Cristo agli altri. Pensate quanto è bello questo! Oggi accogliete Gesù che vuole venire nella vostra vita! Non viene solo nel vostro corpo, viene nella vita! Nella vita di tutti i giorni, nella vita di famiglia, nella vita a scuola! Un giorno verrà nella vostra vita al lavoro. Questa vita con Cristo: è questo che noi oggi vi offriamo.
E voi direte: “Amen”. Amen, come ho spiegato a ciascuno di voi durante il ritiro, significa: “Così sia”, significa: “Ci credo“. Per questo noi non diciamo: “Grazie”, come fanno alcuni di voi, certe volte: quando dico: “Il corpo di Cristo “, qualcuno, sbagliando, dice: “Grazie”! No! Non è un regalo, non è una caramella! Io ti sto dicendo che questo è il corpo di Cristo, e tu, dicendo “Amen” rispondi “SI, ci credo“.
Nella nostra vita dovrete dire Amen tutti i giorni. Tutti i giorni dovrete ripetere questo ‘Ci credo”, perché tutti i giorni dovrete fare una scelta: amare o non amare; seguire o non seguire; fare del bene o fare del male, esserci o non esserci. Tutti i giorni dovrete ripetere il vostro Amen, proprio come i vostri genitori, che si sono detti: “Sì “ davanti all’altare e ogni giorno lo devono ripetere.
È così, allora. Pensate bene a questo momento: tra poco lo dovrete dire: amen, ci credo. Credo a questo amore che viene a vivere dentro di me. Credo di poter vivere con lui e di volerlo seguire.
Con tutto il cuore spero che possiate accoglierlo adesso e per tutta la vita. Amen