L’incasso è devoluto ai ragazzi per finanziare il viaggio a Lisbona!
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Iniziativa per la Giornata della memoria, questo week-end nella parrocchia di San Bonaventura: PROCESSO A DIO
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Appuntamento questo da non lasciarsi sfuggire con un testo teso, incisivo, palpitante di Stefano Massini.
«Ci sono idee – frammenti di luce, indizi di storie – che incontri una volta e non ti lasciano più. Erano anni che tenevo chiusa in qualche cassetto della mente la traccia di un “Processo a Dio” all’indomani della Shoah. Immaginavo quel processo come una resa dei conti: violenta, acuta, drastica. (…) Sono stato spettatore di ciò che scrivevo e scrittore di ciò che vedevo scorrermi davanti agli occhi».
A parlare così è Stefano Massini, uno scrittore di straordinario talento che si sta imponendo con sempre maggior forza sulla scena nazionale, proponendo testi di profondo coinvolgimento emotivo e vigore drammatico. Un lavoro incisivo, che guarda all’Olocausto, questa grande tragedia dell’uomo e della storia, con la più angosciante e dolorosa delle domande, per il più irresolubile dei misteri: dov’è Dio mentre si soffre? Dov’è quando vengono compiute azioni prive di senso e di umanità?
A questi quesiti vuol giungere Elga Frisch, la protagonista di Processo a Dio. Elga è un’attrice, di Francoforte, di origini ebraiche, che viene deportata nel campo di Maidanek, dove conosce le inimmaginabili atrocità del nazismo. Sopravvissuta allo sterminio, Elga torna alla vita, animata dall’intento di avere ragione della sofferenza inflitta al suo popolo. “Perché?” È così che porta Dio alla sbarra assieme ad alcuni altri personaggi che assisteranno al processo: il rabbino Nachman difensore di Dio, il giovane Adek- figlio del rabbino – smanioso di vendetta, lo Scharführer Reinhard in rappresentanza del Reich e i due anziani Solomon e Mordechai, giudici severi di un processo senza esclusione di colpi. Inoltre è in scena un enigmatico Jafet vittima delle torture naziste che assume il ruolo di giudice “dal cuore puro”.