La Parola
Oggi è una domenica particolare, voluta da papà Francesco: è la domenica della parola. Non che le altre domeniche non siano della parola di Dio; ma quest’anno diamo una importanza speciale, una solennità alla parola di Dio per ricordarci che la Parola è lampada per i nostri passi, come dice la Scrittura, illumina la nostra vita, ci accompagna nel nostro cammino.
Se avete ascoltato bene il Vangelo di oggi, notate che anche qui si parla della Parola. Il Vangelo dice infatti che “Gesù andò nella Galilea proclamando il Vangelo di Dio, e diceva: Il tempo è compiuto e il regno di Dio è vicino; convertitevi e credete nel Vangelo”.
Convertitevi e credete nel Vangelo: credo che queste parole ci devono rimanere nel cuore e accompagnarci questa settimana.
Convertitevi e credete nel Vangelo che cosa significa? In greco, la parola convertirsi, cioè metanoia, non significa cambiare rotta, cambiare strada o tornare indietro, no: significa andare oltre, significa un di più. Ed è interessante, perché, quando Gesù incontra Andrea e i prossimi discepoli e li vede pescare, che cosa fa? Dice: “Venite con me, vi farò pescatori di uomini“.
Cioè: rimangono pescatori, ma diventano pescatori di uomini. Come per Maria: quando l’angelo annuncia a Maria che sarà madre del Signore, di per sé era quello che lei voleva, nel senso che voleva una famiglia, voleva diventare madre. Così questi qua: sono pescatori e rimangono pescatori. Voglio dire che il Signore prende quello che sei e dà un di più a quello che sei. Non ti chiede di cambiare rotta radicalmente, ma in quello che sei chiamato a fare e ad essere, lì c’è qualcosa che cambia. Che poi cambia tutto, ma ci tornerò. Capite: il Signore prende quello che siamo e lo trasforma; non è che ci chiede di essere totalmente altro, ma ci dà un fine nuovo. Ed è questa la cosa più grande della nostra vita. Perché, se non sappiamo dove andiamo, se non sappiamo il fine, se non sappiamo che camminiamo verso di lui, se non abbiamo nel cuore la voglia di incontrarlo, la voglia di incontrare questo volto, la nostra vita è senza un fine, non sa dove andare. Se invece questo scopo diventa chiaro dentro di noi, tutto cambia nella nostra vita. Ance se noi siamo quello che siamo, tutto cambia, perché conosciamo il nostro fine, dove stiamo andando, qual è la nostra strada. È bello pensare che il Signore prende quello che siamo. A volte si pensa che diventare cristiani o convertirsi voglia dire dover cambiare tutto: no. Il Signore prende quello che sei, ed è lui che ti dà quel di più che cambia totalmente la tua vita.
Convertitevi e credete ne Vangelo: cioè credete nella buona notizia, nella bella notizia! E anche questo è meraviglioso! È meraviglioso in un mondo così duro, così brutto, dove di nuovo sentiamo la guerra! Dico “di nuovo”: ma non si è mai fermata la guerra in tante parti del mondo. Questa divisione tra di noi, sempre, dove tante persone soffrono, dall’inizio della loro vita fino alla fine!
c’è una bella notizia, c’è una buona notizia! Ed è di questo che noi dobbiamo farci portatori! C’è una grande speranza per ognuno di noi, per ogni persona, anche per chi soffre così tanto: c’è una chiamata, c’è un fine, c’è un amore che noi dobbiamo riscoprire è vivere: tutto quello che la Parola ci dona! Abbiamo bisogno di crederci e di viverla.
Ecco perché oggi celebriamo particolarmente la Parola. Ecco perché i nostri bambini oggi la riceveranno questa buona notizia: il Vangelo. Perché già alla loro età devono cominciare a diventare portatori di questa Parola, perché non c’è età per essere testimoni di questa Parola: le nostre famiglie hanno bisogno della bella, della buona notizia! Soprattutto le nostre famiglie, perché è lì che innanzitutto viviamo la divisione, il rancore, il dolore. Abbiamo bisogno della parola di vita, di vera vita.
Allora cerchiamo di impegnarci a riscoprire la parola di Dio. Impegniamoci ad ascoltarla! Vedete, la vera catechesi non è la catechesi settimanale, quella dei vari gruppi, eccetera: la vera catechesi è la messa della domenica! È il momento in cui la comunità si raduna attorno alla Parola e all’Eucarestia, alla presenza di Gesù nel Verbo e nel corpo. È lì la prima catechesi. Noi dobbiamo veramente far tesoro di quello che ascoltiamo e viviamo qui, che ci deve accompagnare durante tutta la settimana. Torniamo con il pensiero su una parola che abbiamo sentito la domenica; cerchiamo sempre di trattenere una frase, una parola che ci ha colpito, in punto che ci è piaciuto; e durante la settimana, soffermiamoci su di esso! Questo alimenterà la nostra giornata, la nostra settimana, alimenterà la nostra vita professionale, la nostra vita familiare. Come abbiamo detto all’inizio, la Parola guida la nostra vita, è quello che il Signore ha voluto lasciarci e donarci.
Chiediamo al Signore di aprire veramente il cuore alla Parola, che deve toccarlo profondamente per farci portatori di questa Parola nella nostra vita. Amen