Gratuitamente
Siamo davanti a un Gesto particolare! Non siamo abituati a vedere Gesù arrabbiarsi, buttar giù i tavoli, prendere la frusta e iniziare, con quella cordicella intrecciata, a sbatterla sulle persone. Abbiamo l’abitudine di vedere l’immagine di un Gesù mite, umile. E quindi questo zelo così, questa arrabbiatura ci fa strano, la vediamo più facilmente nel parroco, ma non in Gesù! E invece il Vangelo ce lo presenta proprio così. E i discepoli, guardando, si ricordano questa frase della Scrittura: “Lo zelo per la tua casa mi divorerà “.
Certo che, se noi guardiamo la nostra fede, vediamo bene che di solito è poco zelante, è un po’ addormentata, fatta di tanti piccoli gesti, come per esempio la nostra presenza a messa; ma non viene vissuta nel quotidiano, non indirizza le nostre scelte di vita, le scelte di tutti i giorni. Quindi questa forza di Gesù, questo suo zelo ci dovrebbe far riflettere sullo zelo della nostra fede. Ma ora mi vorrei soffermare su qualcos’altro.
Gesù combatte non tanto per il tempio, perché sappiamo che non dà così importanza al tempio di Gerusalemme: ricordate l’incontro con la samaritana, quando Gesù le dice: “Ci sarà un momento in cui non si adorerà più al tempio, ma in spirito e verità”. Il tempio, lo sappiamo, siamo noi. E tutti lo siamo. Siamo tempio dello Spirito, è il nostro cuore dove Dio vuole abitare.
Allora, chi sono e dove sono i mercanti della nostra vita? Siamo noi! Noi abbiamo una fede da bottegai, siamo quelli che nel fare una cosa, la facciamo sperando di avere una risposta come vogliamo noi. Dico al Signore: ti faccio questa preghiera, faccio questo sacrificio, ma tu mi devi fare questo, mi devi guarire questo, mi devi permettere questo. Siamo noi che mercanteggiamo l’amore di Dio.
Oggi il Vangelo ci fa riflettere sulla nostra fede. Non abbiamo ancora capito che, senza meritarlo, in totale gratuità, Dio ci ama! Ancora non abbiamo capito questo! Facciamo ancora le cose, sperando che così avremo un qualcosa di positivo, alla fine. Ma è il contrario! Io devo scoprire l’amore di Dio e proprio per questo farò le cose, perché mi sento amato! Una madre, un padre non devono essere pagati per quello che fanno!… anche perché non avremmo neanche soldi abbastanza per poterli pagare. Vi ricordo un video che faceva credere alle persone che cercavano un lavoro che avrebbero dovuto sottoporsi a un test attitudinale; a questi candidati veniva dato un lungo elenco di compiti da svolgere, soprattutto senza mai riposo; e alla fine veniva loro detto che questo era quello che normalmente faceva una madre. Vedete dunque che una madre e un padre fanno le cose perché amano, non perché vengono pagati.
Allora noi dobbiamo entrare in questo spirito di figli di Dio. Il cammino di Quaresima è un cammino che ci porta a capire quanto siamo figli, quanto siamo amati, senza merito! I totale gratuità! E nel momento in cui io prendo coscienza che sono figlio di Dio, che sono amato per quello che sono, non per quello che voglio essere o penso di essere, nel momento in cui accolgo questo amore dentro di me, allora poi le cose le faccio, non per dovere, non perché penso a non so quale cosa posso vincere in contraccambio, ma semplicemente perché sono amato.
Allora chiediamo al Signore, ancora oggi, di convertire il nostro cuore. Dio ha tanto amato il mondo, da dare il Figlio unigenito. Chiunque crede in lui, ha la vita eterna.
Convertiamo il nostro cuore, camminiamo. Il Signore ci vuole figli, non schiavi. Amen