Lampada per i miei passi è la tua parola, luce sul mio cammino.
In Italia si dice che è con la Befana che si concludono le feste, ma non è così nella Chiesa. È con il Battesimo di Gesù, quello che stiamo festeggiando oggi, che si conclude il tempo di Natale. Gesù ormai ha trent’anni e inizia il suo ministero pastorale.
E si conclude il tempo di Natale con una domanda che forse riassume un po’ tutto quello che abbiamo festeggiato in questo tempo. Giovanni Battista, quando vede arrivare Gesù, gli fa questa domanda: “Sono io che ho bisogno di essere battezzato da te, e tu vieni da me?”.
Tu vieni da me. Il mistero che abbiamo celebrato in tutto questo tempo è proprio questo: che Dio si è fatto vicino, che è venuto nella nostra vita. E la domanda che Giovanni fa a Gesù è una domanda che dovrebbe abitare il nostro cuore, quello della sorpresa: Tu vieni da me? Un Dio che ti ricerca sempre, che cerca di essere nella tua vita, che si propone, che bussa alla tua porta! Un Dio che è lì; là dove tu non lo aspetti, lui c’è.
Pensate a come noi abbiamo vissuto questo periodo anche di affetto, di preparazione; e di dramma anche nel nostro quartiere: ma lì abbiamo toccato con mano che Dio si faceva presente, piccolo, umile. E l’abbiamo festeggiato in questo tempo di Natale, con questa presenza, sempre piccola, ma qui!
E allora la domanda di Giovanni Battista diventa la nostra di domanda: Tu vieni da me? Ma come è possibile? Gesù ancora una volta si umilia, si mette in fila con tutti gli altri peccatori, lui che non ha peccato. Si mette lì, “per adempiere ogni giustizia”, ci dice. Ma qual è questa giustizia, qual è la giustizia di Dio? La giustizia di Dio non è altro che amore, è farsi presenza con l’altro, è essere vicino all’altro. Un amore più grande di tutto il male che puoi fare: e lui è lì!
Quello che ci coinvolge è proprio questo. Noi non veniamo qui per adempiere delle regole! Ma noi veniamo qua perché siamo stati toccati dal suo amore; perché siamo stati perdonati, perché siamo stati amati! È l’amore che ci fa camminare, è l’amore che ci muove! È questa la sorgente di tutto nella nostra vita, è l’amore! Tu vieni da me! Questa è una grande sorpresa, una sorpresa immensa, perché noi non ci sentiamo degli, ma degni non lo saremo mai! Ma a lui non importa la nostra dignità, gli importa solo l’accoglienza! Questo Dio ti chiede di accoglierlo nella tua vita. Lui viene; tu devi solo aprire la tua vita, il tuo cuore, la tua porta. E sappiamo quanto sia difficile aprire questa porta, quanto sia difficile aprire questo cuore, ma è questo il cammino che ci aspetta, è questo l’inizio d’anno.
Noi iniziamo l’anno proprio con questa festa del Battesimo, con un Dio che viene, che si immerge nel nostro male, in tutto quello il che ci fa male. E sappiamo quanto male ci sia nel mondo, quanto destiamo sofferenza, quanto male ci facciamo a vicenda! E lui viene lì, segno d’amore, testimonianza d’amore; di vita, di verità, di bellezza: tutto quello che noi cerchiamo, lo troviamo in lui.
E allora, come fare ad accoglierlo, come fare per camminare dietro lui? Ecco che viene la voce del Padre, che dice: “Ascoltatelo!”. Ecco l’invito di oggi per andare avanti, per camminare: ascoltare la sua parola. E sapete cosa significa ascoltare? Non è un semplice sentire, l’ascolto del Vangelo non è solo sentirlo, è viverlo, è cercare di vivere questa parola che dovrebbe coinvolgerci totalmente.
Dunque chiediamo proprio di avere questa forza, chiediamo allo Spirito Santo di accompagnarci, di obbligarci ad aprire questo cuore alla sua parola, alla sua presenza. La parola è lampada sui miei passi, usiamola. Solo così riusciremo ad accogliere questo Dio che si fa presente nella nostra vita. Amen