Quando con i miei collaboratori abbiamo visto un po’ la Messa di questa mattina, ci siamo resi conto che c’erano tre battesimi, un cinquantesimo anniversario di matrimonio e un mandato ai ministri straordinari dell’Eucaristia. Ci è sembrato un po’ tanto. Però, pensandoci bene, dimostra in un certo senso la vitalità della nostra comunità.
Oggi è una festa particolare per la Chiesa: è la festa dei Santissimi Corpo e Sangue di Cristo, detto comunemente “Corpus Domini”. Voi sapete che il Papa, ogni anno, fa una processione prima la faceva da San Giovanni fino a Santa Maria Maggiore, quest’anno, per la prima volta il Papa sarà ad Ostia per fare questa processione (dove l’aveva già fatta anche Paolo VI).
E noi, ieri sera, abbiamo fatto questa processione nelle vie del quartiere.
E’ la festa del Corpo e Sangue di Cristo. Mi chiederete: e tutto questo, che collegamento ha con queste tre feste che abbiamo qui, oggi?
La festa del Corpo e Sangue di Cristo è la festa della Chiesa, la festa della comunità, perché la comunità si raduna ogni domenica intorno all’altare, e se siamo riuniti, siamo uniti attraverso di Lui, con Lui, grazie a Lui. Molte persone che non si conoscono sono sedute nei banchi, vicini, a un certo momento si scambiano la pace l’un l’altro. Cosa unisce queste persone se non la fede in Cristo, che ci ha donato Cristo?
E’ Cristo che fonda la Chiesa e che fonda la nostra comunità. E’ lì che inizia tutto.
Avete sentito, nella prima lettura si parla di come facevano i riti antichi: si faceva il sacrificio di un animale e con il suo sangue si stabiliva questa alleanza tra il popolo e Dio. Ma con Gesù Cristo tutto cambia: non c’è più bisogno del sangue dell’animale, è Cristo che si dona, ed è per questo che c’è un crocifisso in tutte le chiese, per ricordarci il gesto d’amore che Gesù ha fatto per noi, l’insegnamento che ci ha dato, e che voi (si rivolge ai genitori dei bambini che stanno per ricevere il battesimo) dovrete trasmettere ai vostri figli, e che voi (si rivolge alla coppia che celebra il cinquantesimo anniversario di matrimonio) avete vissuto e trasmesso in questi anni ai vostri figli, e che voi (si rivolge ai nuovi ministri straordinari dell’Eucaristia) dovrete portare ai malati ogni volta che porterete l’Eucaristia. E cioè che un amore è vero solo se donato: io amo realmente non quando uso l’altro per i miei bisogni affettivi, ma quando do la mia vita per l’altro. Questo è amare.
Ed è quello che sicuramente Pasquale e Rosa hanno cercato di fare, perché cinquant’anni di matrimonio… se non ti doni all’altro non reggi per cinquant’anni… ed è la cosa più difficile che voi dovrete trasmettere ai vostri figli, perché per poter trasmettere questo, e cioè un amore donato, non servono tanto le parole, ma l’esempio. E’ l’esempio che permette ai figli di capire quello che volete trasmettere loro. E avranno bisogno delle vostre parole e del vostro esempio.
Allora oggi la nostra comunità è in festa, e i genitori hanno deciso di far entrare questi tre bambini nella comunità cristiana. Hanno scelto per loro una via precisa, un cammino che il Signore ci ha insegnato attraverso la sua parola e la sua testimonianza. E noi cristiani cerchiamo di seguirla come Rosa e Pasquale hanno cercato di fare per cinquant’anni. Una via non facile, ma una via che ci porta alla verità, alla giustizia, una via che ci porta alla felicità, alla felicità vera. E credo che qui se non seguissimo il rituale – e la domanda era “Cosa chiedete alla Chiesa di Dio per i vostri figli?” – una delle risposte potrebbe essere “la felicità”.
Ogni genitore vuole questo per il proprio figlio. Bene, la felicità la può dare Cristo, che è andato nel profondo di noi, a rispondere alle domande più profonde dell’uomo. Vi invito a continuare a cercare, con i vostri figli, vedrete che ci saranno momenti difficili, in cui non si capisce come trasmettere le cose, ma andate in fondo alle cose, perché finché voi non vi sarete posti le domande più profonde dell’umanità, non riuscirete a trasmettere niente ai vostri figli, o solo qualcosa di superficiale. Andate nel profondo! Loro hanno bisogno di questo, di avere delle risposte! Amen.
29 Maggio 2018 Solennità del Santissimo Corpo e Sangue di Cristo
Commento di Don Stefano Cascio